Immagini tenebrose e figure celestiali nelle decorazioni simboliche che costellano le architetture della città
Mostra fotografica a cura di Raffaele Palma in collaborazione con Caus
Torino – 27 – 30 luglio 2011 – Biblioteca Civica Centrale
Terra e aria, profondità degli inferi e altitudini dei cieli: Torino con i suoi edifici e le numerose leggende coniuga perfettamente le due dimensioni, riproducendo nei decori pavimentali e negli ornamenti parietali figure celestiali e immagini tenebrose: sotto i nostri piedi, il manto stradale offre simbologie, segni e cifre apparentemente misteriose e arcane. Sopra le nostre teste, oltre il regno dei volatili, troviamo allegorie alate e piumaggi.
Dall’età barocca a quella neoclassica e sino ad oggi, i decori pavimentali vengono utilizzati a Torino con grande applicazione nell’urbanistica e nell’architettura. Piccoli sassi colorati, porzioni di marmi policromi formano nei cortili e sui marciapiedi della città disegni, stemmi e simboli araldici di rara bellezza. Lettere, numeri e disegni scolpiti su lastroni e posti sotto i nostri piedi nelle vie del centro sono in realtà le sigle degli scalpellini che hanno lavorato sui manufatti. I disegni geometrici formati con ghiaia di colore diverso che adornano i cortili del capoluogo subalpino, non sono stati progettati da architetti che hanno voluto alludere a simbologie arcane. Sono decori semplici, raffiguranti onde, stelle, linee che si intersecano tra loro solo per abbellire il pavimento di un atrio, di una corte o una via.
Torino ha dedicato anche alla piuma e al piumaggio il decoro di molte case e palazzi (uccelli, animali mitologici, figure allegoriche, divinità). La piuma è simbolo di leggerezza, dolcezza, bellezza e gentilezza, ma anche di forza velocità, arditezza, libertà. Le piume che troviamo sull’esterno di case e monumenti non segnalano alcuna presenza del passaggio di forze benigne o di angeli; spesso i decori barocchi torinesi prediligono figure alate che hanno come riferimento allegorie, geni e miti presi dall’arte classica.