In questo tour, per la verità, non è Torino ad essere “sacrificata” (già ci pensano la politica e l’industria, vista la triste empasse in cui il capoluogo si trova) ma l’immagine più famosa della città: la Mole.Essa sarà (rispettosamente) da me immolata nella sua unicità per essere trasformata in decine di piccoli multipli.Torino Immolata è un percorso tra fregi della città che hanno come punto in comune una silhouette simile a quella della Mole. Tali decori sono stati catalogati e messi a confronto tra loro, per forma e per sintesi, al fine di identificare una linea comune con l’edificio dell’Antonelli (anche se questa operazione farà accapponare la pelle ai puristi dell’architettura ed agli storici dell’arte).
Parto dall’assunto che la costruzione più nota del capoluogo subalpino sia l’emblema della modernità strutturale ma nello stesso tempo interpreti uno stile personalissimo, eclettico, prossimo per concezione al neogotico europeo imperante in quel periodo (1862) pur senza mai esserne contaminato.
Un disegno più volte rimaneggiato dal celebre architetto di Ghemme (NO) che sembra trarre ispirazione dal lontano gotico medioevale (ma il cui profilo lo si ritrova anche in molti arabeschi), con la sua cupola ad arco acuto e la guglia mozzafiato: oltre 163 metri di altezza complessivi.
Un profilo nato da ripensamenti e sviluppi in elevazione, negli anni, che una volta terminato, sembrò divenire musa ispiratrice per altri elementi decorativi e motivi ornamentali (molto più modesti ma pur sempre artisticamente interessanti) sparsi sul territorio urbano.
L’una, la Mole, bella e svettante; le altre, minuscole ma ugualmente eleganti. Così ecco apparire il profilo della mole all’interno di multipli lignei, tra intrecci modulari in metallo, o semplicemente come coppie, formate da laterizi.Minute moli che adornano balconi, facciate, ponticelli, soffitti ed abbelliscono la nostra amata Torino… all’ombra della Mole (come direbbero, con ampio spreco di fantasia, le firme migliori del giornalismo subalpino!).
Nelle foto, oltre a evidenziare l’insieme e il dettaglio, ho anche oscurato alcuni particolari decorativi al fine di facilitare l’individuazione della sagoma, facendo emergere al meglio il profilo che ricorda la Mole o vi allude.
A me non resta, dunque, che augurarvi una buona passeggiata per Torino.
Raffaele Palma